giovedì 6 marzo 2008

IL GIORNO FATALE

Il maiale, la mucca e l'asino, nascosti dietro il muretto, erano preoccupati che qualcuno potesse scovarli. Il galletto nero fungeva da guardiano, pronto a segnalare se la padrona della fattoria si aggirava nei paraggi.
Il giorno fatale era infatti arrivato e le povere bestie volevano evitare la solita tortura annuale inflitta loro dalla padrona. Erano stanche delle prepotenze della donna e mai e poi mai avrebbero passivamente accettato i suoi soprusi. Vedevano in lontananza il fumo uscire dal comignolo....l'acqua sicuramente stava bollendo ...Avevano fatto bene a scappare dalla fattoria!
Le bestie, tra loro vicine vicine, si guardarono negli occhi in cerca di conforto. Ad un certo punto l'asino, rivolto al porcello, esclamò:"Certo che puzzi veramente tanto..mi stai asfissiando!"Il porcello risentito , invece di pensare al suo olezzo gli rispose:"Anche la mucca puzza! E pure tu!" La mucca, notoriamente calma, si infuriò ed indispettita girò il muso imbronciato.Le bestie continuarono a litigare, ognuna rimarcando il cattivo odore dell'altra, con un tale fracasso che alla fine la padrona della fattoria le trovò. A furia di schiamazzare non avevano sentito il galletto che tentava di avvisarle della presenza della donna.
Quest'ultima brandiva qualcosa in mano e gli animali capirono che per loro era la fine. Si appiattirono contro il muretto, scordandosi dei loro rispettivi e caratteristici olezzi.
La padrona si avvicinò e dopo averli guardati chiese in modo perentorio:"Chi è il primo?" La mucca e l'asino indicarono tremanti il maiale che a sua volta, con una occhiata velenosa, fece loro capire che erano dei traditori. Lemme lemme seguì la padrona, sembrava un vecchietto tanto strascicava le sue grasse zampone...la mucca e l'asino si sentirono in colpa, ma superarono in un battibaleno tale sensazione pensando che tanto anche a loro sarebbe spettata la stessa identica sorte.
Il maiale arrivò alla fattoria: l'aspettava l'acqua bollente e non solo...La padrona prese un grosso mastello, vi mise dentro l'acqua bollente e senza tanti complimenti infilò dentro il maiale. La bestiola si sentì morire...la padrona con una spazzola la insaponava energicamente e le bolle di sapone volavano come tante farfalle trasparenti...la tortura era iniziata. Il bagno durò un bel pò e quando il maiale uscì dal mastello profumava di un disgustoso odore di violetta ed era rosa come un confetto. Sarebbe diventato lo zimbello della porcilaia.
Arrivarono poi la mucca e l'asino che vennero strigliati , insaponati e profumati a dovere. La tortura era finita!
Tutti e tre si ritrovarono sconvolti dietro il solito muretto dove iniziarono subito a litigare perchè l'asino sapeva di mughetto, la mucca di lavanda e così via...
Avevano davanti un altro anno prima di finire nuovamente dentro il mastello pieno di acqua bollente e profumata. Una cosa avevano però finalmente compreso: sporchi o puliti non erano mai contenti.
Adima Gabriela