sabato 31 marzo 2007

L'UCCELLO ESOTICO


Il prato della Terra Pallida era morbido e bagnato di rugiada. Alcuni piccoli insetti stavano immobili, nascosti tra l'erba si riscaldavano ai tiepidi raggi del sole.
Un uccello esotico, dalle piume colorate, passeggiava nel prato. Si sentiva triste e solo perchè lui proveniva dalla Terra del Sole.
Era arrivato da solo nella Terra Pallida, attraversando il mare e le montagne, alla ricerca dei suoi amici che si erano spostati con uno stormo tanto tempo prima. Purtroppo non li aveva ancora trovati! Così continuava a cercarli ma ormai si sentiva scoraggiato.
I piccoli insetti videro il bellissimo uccello e capirono che forse aveva qualche problema e non era felice. La coccinella, nonostante la sua timidezza si fece coraggio, si avvicinò all'uccello esotico e gli chiese se lei ed i suoi piccoli amici potevano aiutarlo rendendosi utili.
L'uccello raccontò la sua storia e spiegò che desiderava ritrovare i suoi amici.
La coccinella raccontò la storia agli altri insetti, gli altri insetti la raccontarono alle rane, le rane agli scoiattoli, gli scoiattoli ai gatti, i gatti alle aquile reali e così via...Ci fu in tam-tam, finchè tutti gli animali della terra Pallida conobbero la storia dell'uccello esotico.
Un giorno, mentre quest'ultimo passeggiava malinconico nel prato, si sentì chiamare con il suo nome. Si girò sorpreso e vide gli amici che cercava da tempo! Li raggiunse felice e si rese conto che solo la solidarietà degli altri animali aveva reso possibile la realizzazione del suo sogno!
adima gabriela

mercoledì 28 marzo 2007

IL CIGNO NERO

Il cigno nero scivolava sull'acqua di un laghetto in cui i colori del sole si riflettevano allegramente.
Il cigno era flessuoso, lieve e superbo. Si sentiva importante e non salutava gli altri animali perchè la consapevolezza della sua bellezza era la sua unica ragione di vita.
Un giorno un ratto cattivo lo morsicò procurandogli una brutta ferita ad una zampa.
Il cigno ferito non poteva cavarsela da solo, doveva procurarsi il cibo e per tale motivo aveva bisogno dell'aiuto degli altri animali.
Arrivarono la puzzola, lo scoiattolo e tutti quegli animaletti che il cigno, a causa della sua superbia, aveva ignorato per tanto tempo.
Egli imparò così a conoscere gli altri animali, ad apprezzarli per l'aiuto che gli davano in quel difficile momento nonostante il suo brutto carattere.
Il cigno capì che la sola bellezza priva dell'affetto e dell'amicizia non era importante.
Da allora le sue giornate furono sempre serene grazie ai suoi piccoli nuovi amici.
adima gabriela

LA PICCOLA FOCA

La piccola foca era tanto triste, viveva in uno zoo lontana dalla sua terra natia dove desiderava ritornare. Sentiva la mancanza dei suoi amici, voleva ancora giocare con loro e tuffarsi nelle gelide acque del mare di ghiaccio.
Un giorno pensò così intensamente a tutto questo che il suo corpo cominciò a diventare sempre più trasparente fino a scomparire del tutto dallo squallido recinto dello zoo.
La piccola foca si trovò improvvisamente in un immenso mare pieno di ghiaccio circondata da altre foche giocherellone.
Aveva realizzato il suo sogno con la forza del suo desiderio!
adima gabriela

martedì 27 marzo 2007

TIMIDEZZA


Era un animale strano. Giallo, grosso e goffo. Ma così tenero!
Spesso si nascondeva perchè non voleva fare amicizia con gli altri animali del bosco; temeva che lo prendessero in giro per il suo aspetto goffo.
Un giorno decise di superare la sua timidezza e di fare amicizia. Rimase stupito dalla facilità con cui riuscì a parlare con gli insetti, i fiori e tutti gli altri animali. Comprese di avere inutilmente sprecato del tempo, nessuno può vivere da solo, gli amici sono importanti, l'aspetto fisico invece non lo è. Tutti abbiamo pregi e difetti, tutti siamo belli e brutti. Gli amici ci accettano così come siamo perchè ci amano.
adima gabriela

GLI UOMINI SPINOSI




Gli uomini spinosi vivono nella foresta di fichi d'india. gli aculei li proteggono dalle spine delle piante di cui mangiano i frutti e bevono il succo.
Nonostante l'aspetto feroce sono molto dolci ed affettuosi. Hanno qualche difficoltà ad abbracciarsi e si fanno la doccia senza insaponarsi. Periodicamente si lucidano le spine con l'olio di cocco. Le donne usano i fiocchi colorati per distinguersi tra loro.
Le spine li proteggono dagli animali feroci, dagli uccelli rapaci e dai draghi giocherelloni.
adima gabriela


I PESCI COLORATI


Nel profondo mare blu i pesci colorati nuotano e giocano tra loro felici.
Un giorno decidono di unirsi tutti insieme formando strane figure colorate.
I pesci si confondono fra loro: grandi, piccoli, di forme diverse. Alla fine decidono di rimanere sempre insieme perchè anche se sono diversi nella forma e nel colore, tra di loro è nata un'amicizia che nessuno potrà spezzare.
A volte litigano, ma non importa. Insieme sono riusciti a creare nuove strane forme di pesci che nessuno aveva mai visto prima nel mare.
daniela

LE DUE STREGHE INVIDIOSE


Nazi e Mati erano due streghe antipatiche e cattive. Ambedue avevano in comune la stupidità e un sorriso finto.
Nazi era alta, sgraziata ed assomigliava ad una tartaruga rugosa. I suoi capelli sembravano tanti piccoli spiedi perchè Nazi amava molto il gel.
Mati era più larga che lunga e quando camminava, vista da dietro sembrava un budino tremolante.
I loro finti sorrisi completavano l'opera, a volte sembravano incollati tanto erano innaturali.
Ambedue soffrivano di una grave malattia: l'invidia.
Erano ossessionate e divorate dall'invidia e per tale motivo detestavano le altre streghe che riuscivano a fare con impegno e fatica gli incantesimi buoni.
Nazi e Mati non ci riuscivano, non ammettevano di essere delle stupide streghe che impegnavano il loro tempo ad invidiare. L'invidia era il loro sport preferito.
Mettevano in atto una serie di cattiverie, tramando contro le altre streghe con incantesimi sempre più pericolosi e cattivi.
Nazi e Mati si sentivano potenti. Erano convinte che con la cattiveria e l'inganno l'avrebbero sempre fatta franca. Provavano piacere nel vedere le altre streghe sempre più in difficoltà.
Un giorno Nazi sbagliò la pozione di cattiveria e invidia e Mati essendo troppo stupida non se ne accorse. Ambedue riempirono i loro bicchieri e con un brindisi la mandarono giù.
Nazi si trasformò in un cammello sporco e pulcioso, Mati in un grasso maiale.
Chiesero aiuto alle altre streghe affinchè preparassero una contropozione che le aiutasse a riprendere l'aspetto normale (si fa per dire).
Le altre streghe si rifiutarono di aiutarle.
Nazi finì in una carovana di cammelli nel lontano deserto del Sahara; Mati a grufolare in una porcilaia.
adima gabriela

LA FORESTA INCANTATA


La foresta poteva sembrare normale agli occhi del viaggiatore che durante il giorno l'attraversava a cavallo. Gli animali rimanevano nascosti e dai loro nascondigli osservavano gli intrusi che passavano. Ma durante la notte, nera come il petrolio, nel buio assoluto, la foresta incantata si popolava. I suoi meravigliosi abitanti potevano lasciare i nascondigli e mostrare il loro splendore. Uccelli dalle piume colorate, occhi infuocati, animali sconosciuti, brillavano nella notte e animavano la foresta incantata. Nessuno aveva mai potuto vedere tutti questi animali misteriosi e splendidi. Una notte però un viaggiatore sfinito per il lungo viaggio si fermò a riposare al riparo di un albero della foresta incantata. Nel buio assoluto gli abitanti della foresta lasciarono i loro nascondigli come sempre. Il viaggiatore si svegliò ed assistette al magico spettacolo degli animali misteriosi.
Al mattino tutto tornò normale: non c'era nessuna traccia della magia della foresta incantata. Il viaggiatore riprese il suo cammino e pensò allo strano sogno che aveva fatto durante la notte e disse tra sè e sè che sarebbe stato bellissimo se gli animali fantastici che aveva visto nel suo sogno avessero popolato veramente la foresta. Il viaggiatore pensò spesso a questo sogno raccontandolo ai suoi figli la sera prima di andare a dormire.
daniela

COLORE


Buio! Buio! Il bambino aveva l'impressione di vivere in un mondo buio. Tutto era bianco e nero. Una strega antipatica aveva carpito tutti i colori perchè aveva deciso di portarli nel suo mondo scuro. E adesso? Che tristezza!! Come convincere quell'antipatica a ridare colore al cielo, ai fiori, al mare, alle caramelle... E si! Le caramelle in bianco e nero non sono molto allettanti per gli occhi...e perchè no, anche per il palato!! Il bambino chiamò a lungo la strega antipatica, anzi a dir la verità tentò di farlo con un fischietto spaccatimpani. Ci riuscì finalmente! La strega si presentò stordita dai fischi prolungati e dopo aver sentito le ragioni del bimbo, che non voleva vivere in un mondo privo di colori, ne convenne che anche lei non voleva vivere in un mondo troppo colorato. Il suo mondo era infatti sempre sempre stato scuro. Riportò tutti i colori, anzi ci fu una esplosione di colori in cui il giallo, il rosso, l'indaco, il verde, si mischiarono inizialmente per poi posizionarsi sui fiori, nel cielo, nel mare e soprattutto... nelle caramelle!!
adima gabriela

LA RANA


La rana saltellava felice nello stagno, sull'acqua dorata dal sole. Si fermava poi sopra una grande foglia verde per riprendere fiato ed osservare le libellule che le sfrecciavano intorno.
La grande foglia verde era la sua preferita fra tutte quelle dello stagno. Talvolta un grosso rospo dagli occhi rossi infuocati utilizzava la grande foglia verde per il suo pisolino; poi infastidito dalle libellule che affollavano lo stagno andava via infuriato.
La rana guardava da lontano ed aspettava pazientemente che il grosso rospo dagli occhi rossi si allontanasse dalla "sua foglia".
Dopodichè quando la foglia era libera, la raggiungeva con balzi veloci e felice contemplava l'acqua dorata. Le amiche libellule le sfrecciavano intorno festosamente creando nel cielo disegni fantastici.
daniela

LA FORESTA TROPICALE


La foresta tropicale appariva scura e minacciosa...
Il piccolo bimbo, disteso nel suo morbido lettino, sotto le calde coperte, immaginava di essere un esploratore...La foresta era nera e lui non riusciva ad orientarsi. Improvvisamente vide degli occhi che lo scrutavano incuriositi, occhi grandi e luminosi come tante piccole stelle; poi delle bocche grandi e rosse che parlottavano tra di loro incuriosite per la sua presenza...
Il bimbo provò un piccolo piacevole brivido di terrore al pensiero di quegli occhi e quelle bocche... fino a quando il sonno non lo colse impreparato.
adima gabriela