L'abete viveva da tanti anni nel boschetto di fronte alla bellissima casa. Conosceva bene tutti i suoi abitanti, soprattutto il pestifero e capriccioso bambino che, con le sue urla, faceva sobbalzare tutti gli animaletti del bosco.
Adesso che si avvicinava il Natale il bimbo era ancora più capriccioso e pretendeva dai suoi genitori, che purtroppo l'assecondavano continuamente, regali strani e costosi, a volte introvabili. Babbo Natale, ormai da qualche anno, si rifiutava di portarglieli, stanco delle sue continue pretese.
Orbene, l'abete assisteva continuamente a tali scene, ma mai e poi mai avrebbe immaginato cosa sarebbe accaduto in seguito.
Una fredda ma luminosa mattina , il bimbo, insieme al padre, si avvicinò all'abete e disse:"Voglio questo! Sarà un bellissimo albero di Natale!"
L'abete si sentì accapponare la pelle (si fa per dire!) e pensò che per lui era finita! Poi ebbe un rigurgito d'orgoglio e pensò:"Venderò cara la pelle! Non finirò in una stanza senza radici. Che fine faranno gli uccellini e gli scoiattoli?"
Quando il bambino si allontanò con il padre l'abete chiamò a raccolta tutti i suoi piccoli inquilini deciso a non arrendersi .
L'indomani il padre del bimbo, accompagnato da quest'ultimo, arrivò con una sega per tagliare l'abete. Appena si accostò partì una gragnuola di pigne ed una colpì il bambino che disse:"Ahi! mi fai male!" L'abete a sua volta rispose:"Anche tu! Immagina un pò quanto me ne farai quando mi farai tagliare tutte le radici!"
Insomma, il padre, per evitare la gragnuola di pigne non riuscì a tagliare l'albero. Così anche il giorno dopo e l'altro ancora. Lui ed il bimbo venivano continuamente centrati, l'abete opponeva una strenua resistenza, aiutato anche dagli animaletti del bosco, alla violenza che il bambino capriccioso voleva infliggergli. Ma le pigne finirono ed arrivò praticamente il suo ultimo giorno. Gli animaletti disperati si arresero e l'abete pure. Si sentiva stanco, ormai il suo destino era segnato.
La vigilia di Natale il bimbo arrivò con il padre. Stranamente non saltellava, sembrava un pò mogio e quando il padre appoggiò la sega sul tronco dell'albero scoppiò in lacrime e gridò di non tagliare più l'abete. Sempre piangendo abbracciò il tronco e spiegò che lui desiderava vedere l'abete ogni mattina, sentire il canto degli uccellini ed osservare gli scoiattoli rincorrersi.
Il padre capì di aver sbagliato ad assecondare i capricci del figlio e pensò che d'ora in poi avrebbe parlato con lui più spesso invece di pensare solo al suo lavoro.
E l'abete? Rimase nel suo boschetto e per Natale fu decorato con fili argentati e palline colorate mentre gli animaletti felici si rincorrevano giocando a nascondino.
BUON NATALE!
Adima Gabriela
Adesso che si avvicinava il Natale il bimbo era ancora più capriccioso e pretendeva dai suoi genitori, che purtroppo l'assecondavano continuamente, regali strani e costosi, a volte introvabili. Babbo Natale, ormai da qualche anno, si rifiutava di portarglieli, stanco delle sue continue pretese.
Orbene, l'abete assisteva continuamente a tali scene, ma mai e poi mai avrebbe immaginato cosa sarebbe accaduto in seguito.
Una fredda ma luminosa mattina , il bimbo, insieme al padre, si avvicinò all'abete e disse:"Voglio questo! Sarà un bellissimo albero di Natale!"
L'abete si sentì accapponare la pelle (si fa per dire!) e pensò che per lui era finita! Poi ebbe un rigurgito d'orgoglio e pensò:"Venderò cara la pelle! Non finirò in una stanza senza radici. Che fine faranno gli uccellini e gli scoiattoli?"
Quando il bambino si allontanò con il padre l'abete chiamò a raccolta tutti i suoi piccoli inquilini deciso a non arrendersi .
L'indomani il padre del bimbo, accompagnato da quest'ultimo, arrivò con una sega per tagliare l'abete. Appena si accostò partì una gragnuola di pigne ed una colpì il bambino che disse:"Ahi! mi fai male!" L'abete a sua volta rispose:"Anche tu! Immagina un pò quanto me ne farai quando mi farai tagliare tutte le radici!"
Insomma, il padre, per evitare la gragnuola di pigne non riuscì a tagliare l'albero. Così anche il giorno dopo e l'altro ancora. Lui ed il bimbo venivano continuamente centrati, l'abete opponeva una strenua resistenza, aiutato anche dagli animaletti del bosco, alla violenza che il bambino capriccioso voleva infliggergli. Ma le pigne finirono ed arrivò praticamente il suo ultimo giorno. Gli animaletti disperati si arresero e l'abete pure. Si sentiva stanco, ormai il suo destino era segnato.
La vigilia di Natale il bimbo arrivò con il padre. Stranamente non saltellava, sembrava un pò mogio e quando il padre appoggiò la sega sul tronco dell'albero scoppiò in lacrime e gridò di non tagliare più l'abete. Sempre piangendo abbracciò il tronco e spiegò che lui desiderava vedere l'abete ogni mattina, sentire il canto degli uccellini ed osservare gli scoiattoli rincorrersi.
Il padre capì di aver sbagliato ad assecondare i capricci del figlio e pensò che d'ora in poi avrebbe parlato con lui più spesso invece di pensare solo al suo lavoro.
E l'abete? Rimase nel suo boschetto e per Natale fu decorato con fili argentati e palline colorate mentre gli animaletti felici si rincorrevano giocando a nascondino.
BUON NATALE!
Adima Gabriela
3 commenti:
La ringrazio per Blog intiresny
La ringrazio per Blog intiresny
Bellissima
Rossella e Elisa
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