giovedì 11 ottobre 2007

LIBERI COME FARFALLE


In un lontano villaggio vivevano delle farfalle così colorate da confondersi con i fiori. Le farfalle volavano continuamente formando strane figure e gli abitanti del villaggio erano felici della loro presenza.
Nel nero e tetro castello, arroccato sulle montagne, svolazzavano dei neri uccellacci. Il castello era abitato da malvagi calabroni che trascorrevano il loro tempo spaventando le farfalle. I loro sciami le inseguivano continuamente costringendo le poverette a nascondersi senza potersi difendere. Le farfalle non riuscivano ad opporsi a tali cattiverie perchè i calabroni erano più forti e numerosi rispetto a loro.
Un giorno, durante uno dei soliti inseguimenti, in cui il colore delle farfalle si mescolava in una scomposta girandola con il nero dei calabroni, le farfalle videro immersa nel bosco una casetta con il tetto rosso. Entrarono dentro una finestrella e rimasero nascoste in una piccola stanza finchè i calabroni, non vedendole più, rientrarono indispettiti nel tetro castello. Mentre le farfalle volavano dentro la stanzetta entrò una bella fanciulla dai capelli neri e vestita di rosso. Quando le vide si mise a ridere felice. A lei le farfalle piacevano tantissimo perchè con i loro meravigliosi colori le sembravano dei fiori volanti. Chiese come mai si trovassero nella sua stanza. Una farfalla, ancora spaventata e tremante, spiegò che i malvagi calabroni ormai da lungo tempo non le facevano vivere in pace. La fanciulla, dispiaciuta, disse che avrebbero trovato insieme una soluzione e le rimproverò per non aver chiesto prima l'aiuto degli abitanti del villaggio.
Durante la notte ospitò le farfalle nella sua casetta e pensò continuamente come poter rendere innocui i calabroni nonostante la loro cattiveria. A furia di rimuginare le venne un'idea...
Chiamò tutte le farfalle a raccolta e chiese ad alcune di andare dai bachi da seta per farsi prestare dei fili lunghi e trasparenti. Le farfalle eseguirono l'ordine. I bachi inizialmente si dimostrarono un pò taccagni ma alla fine, dopo le dovute spiegazioni, decisero di aiutare le farfalle regalando addirittura dei fili di seta.
Quando la fanciulla ebbe i fili di seta andò nel bosco per cercare degli aghi di pino sottili ma resistenti. Dopo, aiutata dalle farfalline, iniziò a preparare una rete . Ci vollero tanti giorni di duro lavoro, ma alla fine fecero insieme una grandissima rete trasparente.
Come un perfetto generale la ragazza preparò insieme alle farfalle una controffensiva contro i calabroni!
All'alba del giorno successivo la giovane si mise a capo della spedizione: tutte le farfalle, come tanti piccoli soldatini, volavano ordinatamente dietro di lei, tenendo ognuna, con le zampine, una parte della grande rete. Non avevano paura, perchè si sentivano unite e forti: la presenza della fanciulla le aveva rese sicure. Volevano liberarsi, una volta per tutte, della cattiveria dei calabroni che avevano pavidamente subito.
Arrivarono vicino al tetro castello. La fanciulla disse alle farfalle di nascondersi dietro un cespuglio chiedendo però ad un piccolo gruppo di distrarre gli uccellacci neri che svolazzavano sopra il castello.
Il piccolo gruppo, nonostante il timore di essere mangiato da tali bestiacce, riuscì a svolgere con successo tale compito.
L'altro gruppo di farfalle si alzò invece in volo deponendo la rete sopra il castello dove i calabroni si trovarono improvvisamente prigionieri. Essi, spaventati, tentarono inutilmente di uscire. Provarono e riprovarono ma fu tutto inutile. Si resero allora conto che a causa della loro cattiveria avevano perso la libertà..
Dopo tanti giorni le farfalle, insieme alla fanciulla, chiesero ai calabroni se preferivano vivere liberi e pacifici, oppure restare prigionieri per sempre . I calabroni, capita la lezione, decisero di vivere liberi e pacifici. Da allora nessuno si lamentò più di loro.
Adima Gabriela

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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