sabato 26 maggio 2007

LA FATA SVAMPITA


La Regina delle fate era furibonda! Quel giorno un elfo, trattenendo a stento una risata, le aveva riferito che nel bosco giravano degli strani animali colorati: un pesce con le orecchie da coniglio ed i piedi ed un coniglio con il becco di un uccello ed il corpo di un orso.
Il pesce trascinava lentamente i suoi piedoni, calzati in un paio di scarpe, lamentandosi che gli facevano male perchè, vista la sua natura, non era abituato a camminare; il coniglio aveva serie difficoltà a rosicchiare le carote con il becco adunco ed inoltre, non riuscendo più a correre e saltare per la sua mole, stava diventando troppo grassottello!
La Regina delle fate sapeva fin troppo bene che l'artefice di tale disastro era la fata Svampita.
Quella fata, oltre ad aver combinato una serie di disastri, era riuscita a far ridere a crepapelle perfino gli orchi, loro eterni nemici, per i suoi ridicoli esperimenti di magia ; per non parlare poi degli umani che, come vedevano Svampita, scappavano a gambe levate, temendo di essere trasformati chissà in quali bestie strane!
La Regina mugugnava tra sè che Svampita non era una cattiva fata, ma la sua distrazione e la sua confusione con le formule magiche, avevano ormai reso ridicolo il fantastico mondo delle fate. Per non parlare poi dell'abbigliamento! Invece di vestirsi di azzurro, come tutte le fate, lei andava in giro per i boschi con i vestiti così colorati che anche le talpe, in piena notte, riuscivano a vederla.
La Regina delle fate, dopo aver bofonchiato a lungo su tutta la situazione, decise che era ora di richiamare Svampita all'ordine. La convocò urgentemente e lei arrivò, come sempre, con la testa fra le nuvole ed inciampando a più non posso. Naturalmente non si ricordava di aver creato degli strani animali e pertanto le fu un pò difficile capire le lamentele della Regina . Quando si rese conto della situazione si offrì di rimediare al danno ma la Regina, alzando gli occhi al cielo e sospirando a più non posso, le disse che per fortuna aveva già provveduto lei a far riprendere ai poveri animaletti le loro vere sembianze.
La Regina informò Svampita che per un pò di tempo non avrebbe più avuto la sua bacchetta magica e la rispedì di gran carriera alla scuola di Magia e Attenzione del gran Gufo Bador !
Povera Svampita! Fu un duro periodo per lei! Tutti i giorni studiava e si impegnava con le formule magiche ma la distrazione...quella era proprio difficile da combattere ! La Regina delle fate, che aveva ormai perso le speranze, ebbe un'idea: rese a Svampita la sua bacchetta magica e le chiese di occuparsi del giardino fatato dove, almeno ,non avrebbe combinato dei disastri....
Passarono alcuni mesi e la Regina delle fate decise di vedere cosa stava combinando Svampita con la sua pestifera bacchetta magica. Entrò nel giardino fatato e rimase abbagliata dai bellissimi e stranissimi fiori e dai loro colori meravigliosi: non aveva mai visto un giardino così bello e diverso da tutti gli altri giardini fatati. Capì che solo la distrazione di Svampita e la sua confusione con le formule magiche avevano reso possibile tutto ciò !
Svampita fu nominata, con sua grande felicità, Regina dei fiori e si occupò da allora in poi solo di loro con grande confusione e distrazione. Il successo fu garantito!
adima gabriela